De Burgos, che domani a Siviglia dirigerà la finale, piange dopo le minacce seguite alla diffusione di video con errori contro la squadra di Ancelotti: "Mio figlio insultato a scuola".
La finale di Copa del Rey tra Real Madrid e Barcellona inizia con le lacrime dell’arbitro, Ricardo De Burgos Bengoetxea. Il fischietto designato per il Clásico ha chiuso tra le lacrime l’abituale conferenza stampa organizzata dalla federazione alla vigilia della partita.
De Burgos Bengoetxea è crollato alla domanda sui video contro gli arbitri che da qualche mese manda in onda Real Madrid TV prima di alcune partite, segnalando gli errori contro i Blancos del fischietto designato. Ieri il canale ufficiale della Casa Blanca ne ha emesso uno su di lui. Stava per rispondere Gonzalez Fuertes, che domani sarà al Var, ma l’arbitro di campo gli ha chiesto di poter parlare, ed è stato travolto dalla commozione.
FIGLIO INSULTATO— “Si parla tanto dei video di Real Madrid Televisión - ha iniziato De Burgos Bengoetxea - perché sono quelli che hanno maggior ripercussione. Ti racconto situazioni che hanno vissuto alcuni miei colleghi. Quando tuo figlio va a scuola e ci sono dei bambini che gli dicono che suo padre è un ladro e torna a casa piangendo è molto duro. Ciò che faccio nel mio caso è cercare di educare mio figlio e dirgli che suo padre è onesto”.
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LE LACRIME— Pausa. L’arbitro ha un groppo in gola che gli impedisce di continuare. Poi riparte, tra singhiozzi trattenuti e tirando sul col naso invaso dalle lacrime. “Onesto - ripete De Burgos -. Che si sbaglia, come un qualsiasi sportivo. È duro, fottutamente duro, una cosa che non auguro a nessuno. Però il giorno che lascerò questa professione voglio che mio figlio sia orgoglioso di ciò che è stato suo padre e del mondo arbitrale. Perché l’arbitrare ci ha dato grandi valori, e non meritiamo ciò che stiamo soffrendo. E non penso tanto a noi professionisti, ma al danno che queste cose fanno ai nostri colleghi del calcio giovanile. Che ognuno faccia una riflessione sul dove vogliamo andare e sul futuro dello sport e del calcio”. Fine della conferenza, con Gonzalez Fuertes che abbraccia e consola il collega.
Gazzetta.it