In Aia non c'è meritocrazia! Arbitro si ritira a 25 anni

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In Aia non c'è meritocrazia! Arbitro si ritira a 25 anni

Messaggioda ATAF il mer ago 21, 2024 9:08 pm

Dal sito "Marche in goal"

Lascio questa “associazione”, se così si può chiamare, perché non è più quella dove ho deciso di entrare da bimbo quasi 10 anni fa". E' una parte del lungo messaggio scritto sui social da Alessio Ercoli, oramai ex arbitro della sezione di Fermo, arrivato a dirigere in Serie D, che ha deciso di abbandonare l'AIA.

Dallo stesso Ercoli riceviamo e pubblichiamo la lettera integrale:
È stata una delle scelte più importanti della mia vita... Non lascio l’arbitraggio per mancanza di voglia, come disse qualcuno, o per paura dei fallimenti.. Non lascio l’ arbitraggio per colpa del mio lavoro, sarebbe fin troppo facile uscirne così... Lascio questa “associazione”, se così si può chiamare, perché non è più quella dove ho deciso di entrare da bimbo quasi 10 anni fa...
L’AIA dovrebbe essere il posto dove la bravura personale regna sovrana, dove la tecnica dovrebbe essere al centro del villaggio e non dove la politica, le amicizie di comodo, l’odio e le raccomandazioni sono la struttura portante.
L’AIA è quel posto dove un razzista e un violento, grazie alle raccomandazioni, diventa Settore tecnico prima e OT Assistenti dopo.
L’AIA è quel posto dove la competenza arbitrale viene messa da parte e viene dato spazio a gente nulla e inadeguata: basti guardare ai CRA e ai presidenti di sezione di questi anni.
L’AIA è quel posto dove i pochi dirigenti competenti vengono lasciati e deferiti per un misero logo o per una misera graduatoria non modificata.

Lascio a 25 anni dopo 260 partite...il primo ringraziamento va a te lassù a cui ho dedicato tutti i miei 260 fischi iniziali e tutte le mie partite in giro per l’Italia...una promessa che ho mantenuto solo per te! Un ringraziamento speciale va alla mia famiglia vicina e lontana che mi ha sempre supportato..
Grazie a tutti coloro che anche per un secondo hanno messo la mia crescita davanti a tutto, grazie al mio Mentor che dal mio primo raduno regionale è stato sempre al mio fianco, ma sopratutto a 2 persone al quale devo dire GRAZIE per essere l’uomo che sono oggi: Davide De Luca e Carlo Ridolfi.
ADDIO AIA, forse un giorno ci incontreremo di nuovo... ma solo quando al centro del villaggio ci sarà la tecnica e non la politica.

Che dire.....almeno riflettiamo per bene.
ATAF
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Re: In Aia non c'è meritocrazia! Arbitro si ritira a 25 anni

Messaggioda OldRef il gio ago 22, 2024 9:21 am

Il testo rispecchia ciò che nel mio piccolo sento da troppi anni, sul tema MERITOCRAZIA c'e' da lavorare tantissimo; tra marchette elettorali, tra amicizie/parentele, tra quoterosa, tra i mille intrallazzi certificati negli ultimi anni succede che poi la credibilità venga a mancare ed i ragazzi si smaghino, i segnali sono tanti, vedi le numerose dimissioni dalla CAND durante l'anno, vedi i tanti ragazzi che escono dall'Aia dopo pochi anni di attività ... se non si ha la ragionevole certezza che tutti si parta dallo 0 a 0 allora diventa tutto difficile.

Link: https://www.marcheingol.it/2024/08/21/i ... 1zx6CgOg_Q
Ultima modifica di OldRef il gio ago 22, 2024 9:57 am, modificato 1 volta in totale.
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Re: In Aia non c'è meritocrazia! Arbitro si ritira a 25 anni

Messaggioda varruzza il gio ago 22, 2024 9:56 am

ATAF ha scritto:Dal sito "Marche in goal"

Lascio questa “associazione”, se così si può chiamare, perché non è più quella dove ho deciso di entrare da bimbo quasi 10 anni fa". E' una parte del lungo messaggio scritto sui social da Alessio Ercoli, oramai ex arbitro della sezione di Fermo, arrivato a dirigere in Serie D, che ha deciso di abbandonare l'AIA.

Dallo stesso Ercoli riceviamo e pubblichiamo la lettera integrale:
È stata una delle scelte più importanti della mia vita... Non lascio l’arbitraggio per mancanza di voglia, come disse qualcuno, o per paura dei fallimenti.. Non lascio l’ arbitraggio per colpa del mio lavoro, sarebbe fin troppo facile uscirne così... Lascio questa “associazione”, se così si può chiamare, perché non è più quella dove ho deciso di entrare da bimbo quasi 10 anni fa...
L’AIA dovrebbe essere il posto dove la bravura personale regna sovrana, dove la tecnica dovrebbe essere al centro del villaggio e non dove la politica, le amicizie di comodo, l’odio e le raccomandazioni sono la struttura portante.
L’AIA è quel posto dove un razzista e un violento, grazie alle raccomandazioni, diventa Settore tecnico prima e OT Assistenti dopo.
L’AIA è quel posto dove la competenza arbitrale viene messa da parte e viene dato spazio a gente nulla e inadeguata: basti guardare ai CRA e ai presidenti di sezione di questi anni.
L’AIA è quel posto dove i pochi dirigenti competenti vengono lasciati e deferiti per un misero logo o per una misera graduatoria non modificata.

Lascio a 25 anni dopo 260 partite...il primo ringraziamento va a te lassù a cui ho dedicato tutti i miei 260 fischi iniziali e tutte le mie partite in giro per l’Italia...una promessa che ho mantenuto solo per te! Un ringraziamento speciale va alla mia famiglia vicina e lontana che mi ha sempre supportato..
Grazie a tutti coloro che anche per un secondo hanno messo la mia crescita davanti a tutto, grazie al mio Mentor che dal mio primo raduno regionale è stato sempre al mio fianco, ma sopratutto a 2 persone al quale devo dire GRAZIE per essere l’uomo che sono oggi: Davide De Luca e Carlo Ridolfi.
ADDIO AIA, forse un giorno ci incontreremo di nuovo... ma solo quando al centro del villaggio ci sarà la tecnica e non la politica.

Che dire.....almeno riflettiamo per bene.


Dispiace, dispiace enormemente leggere queste cose ma questa è l'AIA.
Caro ragazzo lasciare, scappare, abbandonare non serve a nulla anzi servirà solo a non far cambiare mai nulla.
Restare, resistere, combattere servirà a chi verrà dopo affinché non rivivi le esperienze negative da te vissute.
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Re: In Aia non c'è meritocrazia! Arbitro si ritira a 25 anni

Messaggioda ATAF il gio ago 22, 2024 11:45 am

Ma combattere cosa? E cin quali strumenti? Se non vogliamo nemmeno che votino tutti gli associati? Mi dispiace ma l' amico dell' amico..esisterà sempre purtroppo.
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Re: In Aia non c'è meritocrazia! Arbitro si ritira a 25 anni

Messaggioda varruzza il gio ago 22, 2024 1:06 pm

ATAF ha scritto:Ma combattere cosa? E cin quali strumenti? Se non vogliamo nemmeno che votino tutti gli associati? Mi dispiace ma l' amico dell' amico..esisterà sempre purtroppo.


I mezzi ci sono.. saranno lenti, farraginosi, complicati ma esistono.
Se poi avete paura delle sanzioni disciplinari allora addio.
Solo chi nasconde la testa sotto la sabbia deve temere qualcosa.
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Re: In Aia non c'è meritocrazia! Arbitro si ritira a 25 anni

Messaggioda referi il gio ago 22, 2024 1:39 pm

È proprio la scelta di seguire la "strada di mezzo" essendo vocale ma leale all’interno dell’AIA che porta paura, mentre è molto più facile e comodo o tacere completamente o uscire del tutto.
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Re: In Aia non c'è meritocrazia! Arbitro si ritira a 25 anni

Messaggioda pecosbill il gio ago 22, 2024 3:36 pm

A proposito di dimissioni, notizie di Abbattista? Sparito nel nulla...
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Re: In Aia non c'è meritocrazia! Arbitro si ritira a 25 anni

Messaggioda lahir il ven ago 23, 2024 10:12 am

Personalmente rispetto la scelta dell'ex collega.

Se ha percepito di essere in un sistema marcio che promuove "violenti e razzisti" (parole sue), se ritiene che non esista la meritocrazia (però se non esiste come ha fatto ad arrivare in CAN D...?) fa bene a dimettersi. E non condivido chi dice "devi stare dentro a lottare!": uno può anche essere stanco e non volere "lottare" (anche perché stiamo parlando di arbitraggio e non di opporsi ad un feroce dittatore che vuole bruciare le nostre terre).

Detto questo, astraendomi dal caso concreto che non conosco, vorrei fare una considerazione: ma perché tutte le volte che uno si dimette con un certo clamore, o quando uno viene dismesso è sempre colpa del sistema marcio? Mai che uno faccia un passo indietro " mi hanno dismesso perché sono arrivato al capolinea, ho dato tutto quello che potevo". No è sempre "mi hanno dismesso perché sono dei maiali raccomandati". Per carità, non nego che magari ci siano state storture etc. Mi chiedo, però, a questo punto: ma se è tutto un magna magna, allora tutti i nazionali sono dei raccomandati!? E' possibile che siano tutti raccomandati ad eccezione di chi si dimette/viene dismesso?

Boh, questi discorsi mi ricordano alcune cose simpatiche che accadevano in sezione: quando davo ad un arbitro 8,60 per lui e i suoi amici ero un faro della tecnica, occhio di falco, esperto di calcio, quando davo 40 o 30 ero un vecchio rincogl*nito che non capiva nulla...
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Re: In Aia non c'è meritocrazia! Arbitro si ritira a 25 anni

Messaggioda solaris77 il ven ago 23, 2024 1:07 pm

scusate ma solo io leggo delle accuse ben precise ed anche piuttosto gravi su singoli colleghi?
Con tutto il rispetto per questo giovane collega, non esiste fare una lettera cosi senza aver prima interessato gli organi di giustizia interni, se c'è un razzista (tutto da provare) al CRA la lettere che devi scrivere è un'altra e non ad un giornale ma al tuo presidente di sezione ed al collegio dei provibiri, ma chiaramente devi essere sicuro al 100% di quello che affermi oltre a doverlo provare come è giusto che sia..
Sulla meritocrazia, siamo sempre allo stesso punto, la nostra associazione non è un ente statale, non si diventa settore tecnico o cra per concorso pubblico, e comunque tra i tanti "bravi", ci sarà sempre qualcuno che si ritiene più bravo di un altro per poter occupare un posto al sole, ora, al netto di qualche caso clamoroso, negli anni abbiamo assistito a dirigenti che dal punto di vista di CV non aveva nulla da temere per la posizione occupata, poi chiaramente quando devi gestire un gruppo o saper trasmettere qualcosa alle riunione, diventa tutto più complesso, e magari un OA OTS riesce meglio....ma questo come fai a saperlo prima? poi metti questo OA OTS e ti dicono che non è aggiornato tecnicamente e che arbitrava 30 anni fa...
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Re: In Aia non c'è meritocrazia! Arbitro si ritira a 25 anni

Messaggioda varruzza il ven ago 23, 2024 3:56 pm

lahir ha scritto:Personalmente rispetto la scelta dell'ex collega.

Se ha percepito di essere in un sistema marcio che promuove "violenti e razzisti" (parole sue), se ritiene che non esista la meritocrazia (però se non esiste come ha fatto ad arrivare in CAN D...?) fa bene a dimettersi. E non condivido chi dice "devi stare dentro a lottare!": uno può anche essere stanco e non volere "lottare" (anche perché stiamo parlando di arbitraggio e non di opporsi ad un feroce dittatore che vuole bruciare le nostre terre).

Detto questo, astraendomi dal caso concreto che non conosco, vorrei fare una considerazione: ma perché tutte le volte che uno si dimette con un certo clamore, o quando uno viene dismesso è sempre colpa del sistema marcio? Mai che uno faccia un passo indietro " mi hanno dismesso perché sono arrivato al capolinea, ho dato tutto quello che potevo". No è sempre "mi hanno dismesso perché sono dei maiali raccomandati". Per carità, non nego che magari ci siano state storture etc. Mi chiedo, però, a questo punto: ma se è tutto un magna magna, allora tutti i nazionali sono dei raccomandati!? E' possibile che siano tutti raccomandati ad eccezione di chi si dimette/viene dismesso?

Boh, questi discorsi mi ricordano alcune cose simpatiche che accadevano in sezione: quando davo ad un arbitro 8,60 per lui e i suoi amici ero un faro della tecnica, occhio di falco, esperto di calcio, quando davo 40 o 30 ero un vecchio rincogl*nito che non capiva nulla...


Il motivo è presto detto..
manca la trasparenza specialmente in Serie D dove sei un numero.
In sezione ed al CRA bene o male se sei bravo emergi, ma è a partire dalla D che iniziano i malumori perché si inizia a comprendere il sacrificio, si inizia a comprendere la concorrenza e si iniziano a vedere cose non tanto lineari (non sempre è ovvio).
Solo la trasparenza potrà dare serenità a tutto l'ambiente (parzialmente).
varruzza
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