da LeaderSheep il ven lug 05, 2024 9:02 am
ARBITRI I CONFERMATI I DESIGNATORI PER LA PROSSIMA STAGIONE
ROCCHI 2026, BATTAGLIA ELETTORALE
Tutto confermato, come si sapeva ormai da mesi. Gianluca Rocchi resta (al momento) alla guida degli arbitri di serie A e B per il terzo anno consecutivo. Visto che da adesso le nomine (solo per i commissari) sono biennali, arriverà fino al 2026. In serie C, nonostante tentativi disperati fino all`ultimo momento da parte degli oppositori, resterà Maurizio Ciampi, un vero highlander di questa AIA: nominato da Nicchi, promosso da Trentalange e confermato da Pacifici. Era in bilico: tramontata l'ipotesi Orsato (s'è sentito trascurato, nessuno gli ha... fatto la corte), era stato ventilato anche il nome sempiterno di Braschi Nulla di fatto, resta Ciampi: anche per lui, contratto fino al 2026. Nessuna novità, il Comitato Nazionale (non senza la consueta dose di battaglia, non solo dialettica) ha confermato lo status quo, anche in Can D (Pizzi), Can 5 Elite (Galante), Can 5 (Falvo), Con (Tozzi), Con Dil (Gaggero). C'è una logica, in questo, portata avanti dall`attuale govemance: che senso ha cambiare quando fra due mesi e mezzo l'AIA avrà una nuova struttura dirigenziale? Ancora, se questi sono gli uomini dei quali il presidente Pacifici (e non solo, ci sono nomi anche dell'opposizione) si fidava, era giusto confermarli. Unica novità, il nome del nuovo responsabile del Settore tecnico: viste le dimissioni (per motivi personali) di TrefoIoni, è stato nominato Antonio Damato, fino a ieri componente e vice di Rocchi in A.
Le nomine di ieri hanno dato anche un "segnale" politico. Durante la discussione, pare che ad un certo punto il presidente Pacifici abbia minacciato di dimettersi, cosa che di fatto avrebbe portato al commissariamento dell'AIA (cosa auspicata da
tutti ma nessuno vuol calare la carta). E` passata dunque la sua linea, bisognerà vedere questo che riflessi avrà nella corsa elettorale, che si è fatta più frenetica, viste le elezioni anticipate della Federcalcio, indette da Gravina per il 4 novembre. Gli schieramenti al momento restano quelli: Pacifici, la cordata Trentalange-Baglioni e (se verrà confermata la scissione) il terzo polo, guidato da Zappi. Il voto si dovrebbe svolgere i primi giorni di ottobre, sarà necessario però chiedere alla Figc una deroga per l'abbreviazione dei termini, visto che lo Statuto arbitrale prevede tempi lunghissimi. Statuto che dovrà essere cambiato per i famosi Mille elettori Ma forse si volterà col vecchio sistema.
FONTE: CORRIERE DELLO SPORT
Rocchi e tutti gli altri confermati: anche tra gli arbitri il calcio italiano non cambia mai. Così la restaurazione inizia dai fischietti
Nel calcio italiano dove chi sbaglia rimane sempre al suo posto, la restaurazione inizia dagli arbitri: nonostante una gestione non certo brillante delle ultime stagioni, gli organi tecnici dell’Aia sono stati tutti confermati. A partire da Gianluca Rocchi, fedelissimo del presidente federale Gabriele Gravina, che rimarrà designatore della Serie A addirittura per i prossimi due anni.
Il segnale mandato dalla FederCalcio all’indomani del disastro europeo, col presidente Gravina incollato alla poltrona forte di un sistema di potere praticamente inattaccabile, è molto chiaro: vietato cambiare, bisogna mantenere a tutti i costi l’ordine costituito. Ed è lo stesso principio che è stato adottato dai vertici dei fischietti. La conferma di Rocchi in realtà era abbastanza annunciata. Non che goda di fiducia incondizionata dentro e fuori al movimento, anzi: la sua nota vicinanza a Gravina, che lo desiderava anche presidente Aia (ma non avrebbe avuto lo stesso maxi-stipendio che guadagna da designatore), è un’arma a doppio taglio, così come alcune sue uscite non sono piaciute a tutti.
er non parlare del malcontento diffuso dei tifosi per la totale mancanza di autocritica. Sostituirlo sarebbe stato un messaggio forte, di grande discontinuità nei confronti della gestione recente e anche delle intromissioni politiche della FederCalcio. Invece non ci sono stati colpi di scena, anche per mancanza di alternative. L’unico nome spendibile era quello di Daniele Orsato, che però al momento è ancora impegnato agli Europei, mentre la Federazione spingeva per avere subito le nomine, e comunque non avrebbe fatto sgarbi al collega ed amico Rocchi.
Ancora più sorprendente, però, l’immobilismo delle cariche nelle categorie inferiori, dove dei nomi diversi di alto livello erano circolati. Lo stesso Orsato, ad esempio, avrebbe potuto essere una risorsa importante e iniziare un percorso da designatore dalla Serie C, se solo si fosse atteso il suo ritorno da Euro 2024, oppure Stefano Braschi. Per il calcio a 5 si era parlato di Alessandro Malfer, tra i migliori fischietti di futsal tanto da aver arbitrato in passato Final Four della Champions e finale degli Europei. Nulla, resta tutto così com’è: Maurizio Ciampi in Can C, Alessandro Pizzi nei Dilettanti, Francesco Falvo nel futsal. Cambia solo il settore tecnico, dove al posto del criticato Matteo Trefoloni, che ha scelto di fare un passo indietro (e per cui si parla comunque di un incarico con la Federazione), arriva Antonio Damato. Tra veti incrociati e le pressioni della Figc, ha prevalso lo spirito di conservazione, anche da parte della minoranza che in teoria avrebbe dovuto spingere per il cambiamento.
Il risultato dovuto a questo stallo la dice lunga sul clima alla vigilia delle ormai prossime elezioni. L’associazione da mesi è dilaniata dalle tensioni e spaccata in almeno tre fazioni: la maggioranza del presidente Carlo Pacifici e del suo vice Alberto Zaroli, vicina a Gravina; l’opposizione che fa riferimento all’ex presidente Alfredo Trentalange e Duccio Baglione, e poi una terza proposta che fa riferimento ai dirigenti Michele Affinito e Antonio Zappi, figura manageriale attualmente a capo del Veneto. Una situazione di totale incertezza, acuita dalla mossa di Gravina di anticipare le elezioni federali al 4 novembre, costringendo tutte le componenti a votare prima a loro volta.
Dopo che la Figc aveva già provato a cambiare le regole elettorali, salvo poi dover ripiegare su una soluzione di compromesso (no al suffragio universale, si all’allargamento del voto a mille delegati), di cui uno dei primi effetti è la durata biennale del designatore Rocchi, ruolo temutissimo dai patron di Serie A, a cui la contiguità col potere politico toglie trasparenza e credibilità. Ad oggi è davvero difficile immaginare chi potrà prendere in mano la disastrata associazione dei fischietti, con lo spettro del commissariamento (quindi un’ulteriore invasione sulla terzietà degli arbitri) sempre all’orizzonte. Altro che rivoluzione.
FONTE: IL FATTOQUOTIDIANO.IT
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“Mentre i Romani preparavano e discutevano quelle cose, intanto Sagunto era espugnata con enorme violenza”
(TITO LIVIO, "STORIE", libro XXI, capitolo 7)