cammello ha scritto:varruzza ha scritto:[
Ma che il terzo polo (che tu chiami) utilizzi storie di sport credo sia un'eresia bella e buona.
Gli articoli mi sembrano farina di un sacco che ha già screditato abbastanza gli arbitri italiani (e per arbitri intendo tutti)
Concordo con Varruuza OLD. Abbastanza evidente anche.
Ok, comunque non intendevo citare queste testate in senso dispregiativo, almeno forniscono qualche info che altrimenti noi poveri peones della base non sapremmo, il punto viceversa da sottolineare è lo zero informativo sui canali ufficiali in merito alle ultime novità dei ns regolamenti (ed anche sul quando si vota, pure qui c'e' chi dice ad Ottobre, c'e' chi dice la prox estate, chissà, mentre tanti votano, ad esempio
https://www.lnd.it/it/elezioni-lnd) più la navigazione a vista messa in atto dal ns management per tirare desolatamente a campare, comunque vedremo ...
-- ven set 13, 2024 9:41 am --
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https://www.pressreader.com/italy/la-ga ... 0347926943«Niente poltrone, preferisco insegnare»Tutti sanno chi è Daniele Orsato. Masterclass. Non tutti, però, sanno cosa Orsato farà da... grande, ora che il fischietto è in un cassetto e l’idea di una seconda vita ai blocchi di partenza.
Orsato: prossima tappa?«Dico subito che non voglio né designare né fare il presidente. Voglio insegnare».
Quante proposte ha ricevuto dopo l’ultima gara a Euro 2024?«Svariate. Anche dall’estero: e quella della Russia è diventata quasi un caso. Alla fine ho declinato quella e altre per un fatto di base molto più semplice di quel che si è fantasticato o detto: voglio prima di tutto dare qualcosa all’Italia, restare qui. Io ci sono: mi alleno, mi aggiorno, guardo partite su partite, rinfresco l’inglese e sto con la famiglia. Lo stacco c’è stato, ora è tornata la voglia di rendermi utile».
Rocchi le aveva proposto un altro anno in campo: è così?«È vero. Ma ho declinato subito. Avrei tolto partite ai miei colleghi, soprattutto ai più giovani. Non si fa. Nella mia vita arbitrale ho vissuto momenti fantastici. I Mondiali che mi ha dato Collina, gli Europei grazie a Rosetti, le gare di Champions e non dimentico Atalanta-Fiorentina col tributo finale. Non potevo tornare. E poi l’avevo promesso».
A chi?«Alla mia mamma che se n’è andata poco tempo fa. “Mamma, guarda che dopo l’Europeo smetto”. Lei fu la molla per farmi continuare dopo il Mondiale, già lì ebbi l’intenzione di salutare. Quando tornai dal Qatar, Maria Teresa mi disse: “Non fermarti, vatti a prendere l’Europeo”. Che grande mamma. La mia volontà di restare in Italia è anche per vivere vicino al mio papà…».
Per restare in Italia serve un’Aia che la accolga.«Aspetto da un po’ e aspetterò: sono a disposizione totale. Ho formulato una proposta a livello tecnico. Non politico. Tecnico: perché è alla tecnica che bisogna tornare. Detta in soldoni: sono qui e sfruttatemi pure».
Non è che la “tirano dentro” a fare il presidente dell’AIA?«Ma mi ci vede presidente? No no: troppo giovane per farlo. L’importante è che l’Aia la smetta con le frizioni interne e trovi una doppia via dentro di sé: una politica, per la quale avrei il nome giusto (Antonio Zappi, ndr) e l’altra che dev’essere tecnica».
La sua proposta all’Aia?«Insegnare. Portare gli attuali arbitri a livelli alti. Spiegare loro, assieme a Rocchi, e chi con noi, come si gestisce un Real Madrid-City o una gara mondiale. Come la si prepara. Per gli internazionali e chi lo diventerà. Una sorta di Master, ma istituzionalizzato. L’importante è che vengano scisse la parte politica e la parte tecnica».
L’Aia non l’ha ancora contattata in maniera definitiva...«Aspetto. Ma so anche che serve attendere le elezioni».
E' vero che a Gabriele Gravina, presidente Figc, ha chiesto il commissariamento dell’Aia?«Mai nella vita. No. Ho chiesto maggiore protezione per noi arbitri, continuamente attaccati da ogni angolo. Lui ci ha difeso e per questo va ringraziato».
Collina, Rosetti, Rizzoli: la fuga di cervelli arbitrali italiani deve finire…«Sì. Gente di livello assoluto che è andata all’estero. Spero di riuscire a invertire la rotta io…».
È vero che è furioso con Rosetti per non essere stato designato alla finale dell’Europeo?«Non posso essere infuriato con chi mi scelse per una finale di Champions: ha creduto in me. Dispiaciuto certamente sì, ma fa parte dello sport».
l Var era la sua “kriptonite”?«Ma no. Ero dispiaciuto nell’andare al Var perché ce l’avevo con me stesso: dovevo andare a vedere qualcosa che mi ero perso. Fra l’altro ho avuto spesso il miglior varista del mondo, Irrati: che posso dire a Irrati? Ma dai… Col Var, poi, non si sbaglia più».
Il suo allenatore del cuore?«Sinisa. Ce ne siamo dette di ogni sempre con lealtà. Un giorno guardo il docufilm sul Bologna e Mihajlovic in conferenza dice: “Domani ci arbitra quello che considero il migliore al mondo”. Lo ricordo con affetto. Il giocatore? Zanetti».
Come si vede fra dieci anni?«Mentre ricevo la telefonata di un ragazzo che ho potuto crescere e che mi dice “Grazie per quel che hai fatto per me” dopo una gara arbitrata in Champions o al Mondiale. Sarebbe la soddisfazione della mia seconda vita. Credo che i ragazzi di oggi abbiano bisogno di un Orsato».