fante ha scritto:Observer ha scritto:La negligenza prescinde l'intento, quello che voleva fare Pisilli conta come il 2 a Briscola. Conta l'ultimo tocco, e conta l'effetto dell'intervento. Al massimo l'intento rientra nel concetto tecnico di congruità dell'intervento.
E' proprio questo il punto, la genuinità dell'intento per me è prioritaria. In un gioco di contatto non possiamo andare a cercare falli col lanternino, si stravolge lo spirito. Forse non è un caso se questo calcio di rigorini, contattini e negligenze che si vanno a cercare col microscopio e con un estremo giustizialismo sta un po' disamorando. Non è solo un fatto di costi, gli ascolti calano anche quando le partite sono date in chiaro e anch'io oggi ne vedo molte meno di due-tre anni fa. Troppe volte mi è venuta la nausea per le attuali interpretazioni arbitrali.
Io lo capisco il tuo punto di vista, ma tu cogli il punto parzialmente secondo me.
E' dal 1995 che continuiamo a rincorrere questi concetti, cioè da quando la circolare numero 1 ha sostituito il termine "intenzionalmente" con i termini "con negligenza, imprudenza, o sproporzionata vigoria" relativamente ai falli punibili con un calcio di punizione diretto nella regola 12.
Questa variazione, ce la ha chiesta il calcio, non ce la siamo inventata noi. L'AIA e l'IFAB non sono degli enti normanti, sono solo i depositari delle regole che il Gioco del Calcio chiede di applicare. Non so se tu eri arzillo ai tempi, ma io ero già in campo. E questa differenza di cultura, l'ho vissuta. Arbitravamo un calcio che era pressoché sempre difensivo e ostruttivo. Fischiavamo una media di 40 falli a partita in serie A, per non parlare delle serie minori. Non esistevano strumenti di tutela delle fonti di gioco come l'ammonizione per SPA e la direttiva per la sanzione dell'espulsione per uomo lanciato a rete, sarebbe stata rilasciata solo dopo alcuni anni (1990 mondiali in Italia, la prima applicazione fu la gara inaugurale del torneo Argentina - Cameroon 0-1 arbitrata da Vautrot, che fece 2 espulsi). Non esisteva la punizione per il retropassaggio al portiere, e questo permetteva alle squadre che vincevano 1-0 di rallentare i tempi di gioco in maniera incredibile. L'Italia stessa, con Zoff, ci ha vinto un mondiale nel 1982 con queste tattiche.
Il calcio ci chiedeva a gran voce la tutela del gioco offensivo, la tutela delle fonti di gioco, la salvaguardia della integrità fisica dei calciatori. Vatti a vedere come giocavano elementi come Bagni, o Ancelotti stesso nel Milan. Ti faccio un piccolo esempio. Guarda questo video
https://www.youtube.com/watch?v=NKzMmhuUOrQ&t=583se poi vai al minuto 8:50 e guarda come Bagni interviene su Donadoni. Oggi sarebbe un biglietto di sola andata per le docce. Nel 1987 nemmeno fallo fischiato. E oh ... intendiamoci, in campo mica c'era l'ultimo dei pirla con il fischietto in bocca, c'era il migliore arbitro del mondo di allora. E questa non era una garettina da quattro soldi, ma prima contro seconda nel primo anno di Arrigo Sacchi al Milan, quando stava per nascere il Milan degli invincibili, la squadra messa su da Berlusconi senza badare a spese.
Con questo voglio dire che la inversione di tendenza nella interpretazione delle sanzioni, ce la ha imposta il calcio. Ci è stato detto di fischiare di meno, ma di difendere le fonti di gioco. Ed è quello che stiamo facendo. Solo che allora, nel 1995, non esisteva il VAR e la tecnologia che esiste oggi, e la parcellizzazione a cui oggi assistiamo, non esisteva.
Se al calcio non sta bene questo approccio, non devono fare altro che dircelo. Le Leghe interessino la FIGC, la FIGC vada alla FIFA e chieda come federazione una riflessione sul concetto di punibilità dei falli.
L'ultima interpretazione, è datata 1995. Potrebbe avere un senso discuterne. Ma sicuramente, non possiamo farlo su un forum. O tra di noi, al bar con un fischetto di rosso di Montepulciano tra un bicchiere e l'altro.
Ad oggi, i concetti di punibilità sono questi, e tutti coloro che tentano di sviare in maniera surrettizia da questa interpretazione, cercano di mettere una pezza nella maniera non corretta. Se occorre fare una riflessione ... la si faccia a livello di FIFA e di IFAB. E non davanti a una telecamera.
ps: nello stesso filmato, andate a vedere al minuto 5:38 come il miglior Arbitro del mondo trattava Careca, centravanti della nazionale del Brasile. Spettacolo puro.
pps: non lo dico io che Agnolin era il miglior Arbitro del mondo, Gigi nel 1987 era fresco di investitura come miglior Arbitro di Messico 1986, e nella stessa stagione sportiva, il 25/05/1988 Gigi avrebbe Arbitrato PSV - Benfica finale di coppa dei campioni (oggi la chiamiamo Champions).
E' assurdo dividere le persone in buoni o cattivi. Le persone o sono affascinanti o sono noiose.
(O. Wilde)