da Observer il lun ott 07, 2024 7:18 am
io sono dell'idea che se uno arriva "la" dove osano le aquile ... una marcia in più rispetto agli altri ce la deve avere per forza.
e il cognome, soprattutto nel suo caso, non è un bonus spendibile ... per note e tristi vicende!
quindi, sempre a mio modesto modo di vedere, la discriminante in questo caso lo fa lo "stato di forma" della persona.
quanto è sereno, quanto è consapevole, quanto è preparato fisicamente.
e ieri sera io ho visto un Arbitro preparato, sia atleticamente che negli episodi.
poi ha il suo stile: parla tanto, alle volte troppo. gesticola alle volte come un tarantolato mentre io sono più per l'idea di un mio maestro di arbitraggio che ci diceva sempre: "gestualità misurata" ...
ma è il suo stile di Arbitraggio. La domanda è come ha portato a casa la gara? Io ieri sera direi bene, e per questo anche se non sono un suo fan ... gli devo fare i compllimenti.
ecco, fare l'OA per davvero, ti aiuta a distinguere tra i tuoi gusti e le tue opinioni personali, e l'oggettività delle prestazioni. un OA non deve ricercare nell'Arbitro in valutazione la bella copia di se' !!!
Per questo non ho alcuna fatica nel dire che se fossi stato io in tribuna lo avrei valutato molto bene!
E' assurdo dividere le persone in buoni o cattivi. Le persone o sono affascinanti o sono noiose.
(O. Wilde)